La legge n.108 del 96 stabilisce che il tasso è usurario quando supera i cosiddetti ‘tassi soglia’ fissati trimestralmente con Decreto ministeriale.
Il tasso soglia viene calcolato aumentando il Tasso Effettivo Globale Medio (TEGM) di un quarto, cui si aggiunge un margine di ulteriori quattro punti percentuale.
Il TEGM risulta dalla rilevazione effettuata ogni tre mesi dalla Banca d’Italia per conto del Ministro dell’Economia e delle Finanze.
Le tabelle dei TEGM sono pubblicate nella Gazzetta Ufficiale, sui siti della Banca d’Italia e del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Il TEGM, si riferisce agli interessi annuali praticati dalle banche e dagli intermediari finanziari, comprensivi di commissioni, di remunerazioni a qualsiasi titolo e spese, escluse quelle per imposte e tasse.
Le operazioni di finanziamento che vengono controllate ai fini della rilevazione del T.E.G.M. e che sono quindi rilevanti anche per l’accertamento dell’usura sono numerosi e molto comuni:
COS’E’ L’USURA
Bisogna ricordare che il terribile fenomeno dell’usura nasce dallo sfruttamento del bisogno di denaro di una persona o di un imprenditore che si rivolge a canali illegali per ottenere credito per risolvere le difficoltà economiche.
Però anche prestiti concessi da soggetti autorizzati alla concessione del credito, quali banche o società finanziarie possono nascondere un tasso usurario.
QUANDO SI RISCHIA DI ESSERE VITTIME DI USURA
Quando si chiede denaro in prestiti non a banche o a società finanziarie, ma a persone che operano al di fuori dei canali legali.
Si può essere vittime inconsapevoli di un tasso usurario anche quando ci si rivolge a banche o a società finanziarie autorizzate alla concessione del credito.
Esiste infatti, anche se fenomeno sporadico, l’usura bancaria che si verifica nel momento in cui le banche o le società finanziarie applicano un tasso usurario magari mascherandolo sotto forma di commissioni o spese varie.
COME TUTELARSI PREVENTIVAMENTE
Prestare attenzione a chi:
Se ci si reca in banca o presso una società finanziaria per chiedere un finanziamento è bene:
COSA FARE SE SI E’ DIVENTATI VITTIME DI USURA
Se si sta pagando un tasso usurario ci si deve rivolgere alle forze di polizia e all’autorità giudiziaria.
Non va, infatti, dimenticato che l’usura è un illecito penale.
È possibile acquisire informazioni presso tutti gli Uffici di Polizia e le Prefetture oppure chiamare il numero verde dell’Ufficio del Commissario Straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura: 800-999-000.
Per quanto riguarda il rapporto con le banche e le società finanziarie in presenza dell’usura bancaria, si è oramai affermato il principio che il contratto usurario è un contratto nullo.
La nullità riguarda solo singole clausole del contratto colpite da illiceità che vengono sostituite di diritto con le disposizioni corrette che riconducono il calcolo degli interessi applicati entro i limiti del tasso soglia.
Se il cliente ha effettuato il pagamento di interessi usurari è possibile pertanto agire in giudizio contro la banca per ottenere la restituzione delle somme ingiustamente pagate a titolo di interessi usurari non dovuti, fermo restando che non si annulla tutto il contratto.
In altri termini se è un mutuo questo resta ma vengono ridotti gli interessi.
Se invece la banca ha richiesto la restituzione di somme di denaro concesse a titolo di finanziamento in cui sono stati però calcolati interessi usurari e ha perfino agito in giudizio per il recupero di dette somme attraverso un decreto ingiuntivo, il cliente può fare opposizione e bloccare la domanda, ottenendo anche la restituzione degli importi ingiustamente pagati.
LOTTA CONTRO L’USURA: I FONDI DI PREVENZIONE E SOLIDARIETA’
Con l’obiettivo di prevenire il fenomeno dell’usura è stato istituito presso il Ministero del Tesoro il “Fondo di prevenzione dell’usura” che eroga contributi a fondazioni e associazioni riconosciute per la prevenzione del fenomeno dell’usura che concedono finanziamenti ai privati e alle famiglie per sostenerle economicamente in attesa della conclusione dei processi penali.
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