Meditare è uno stato proprio della natura umana.
Gli esseri umani meditano da sempre e la modalità meditativa del cervello umano è una delle possibilità del suo manifestarsi. Eppure è difficile parlare di meditazione, descriverla, insegnarla.
Una definizione su cui tutti coloro che meditano e tutte le scuole potrebbero concordare è questa
‘la meditazione è uno stato della mente di tranquillità e libertà’
L’uomo medita da sempre, tutte le culture sapienziali e le religioni hanno delle pratiche meditative al proprio interno, con differenti livelli di segretezza, formalizzazione e percorsi mirati.
La meditazione ha innumerevoli accezioni: Cristiana ed Esicasta, Sufi, Cabalistica, Buddhista Zen o Tibetana, Yoga e altro ancora. C’è una forte componente di meditazione anche nella Mindfulness che è una tecnica contemporanea di consapevolezza.
Il percorso meditativo porta il meditante ad attraversare la barriera dei pensieri per arrivare al pensiero stesso, la mente pensante, un luogo in cui attingere alla nostra vera natura, alla saggezza antica, al divino che è dentro ognuno di noi.
E’ per questa aura di sacro che la meditazione un po’ spaventa, come inquieta l’idea di entrare in contatto con il Sé profondo. L’enfasi sul luogo di meditazione, sulla postura, sull’atteggiamento delle mani e del viso sono i piccoli riti iniziali, comuni a tutte le tradizioni, che ci permettono di staccarci dalla vita quotidiana e di dedicarci a noi stessi superando il senso di inquietudine.
I percorsi proposti nelle diverse culture sono innumerevoli. Le tradizioni orientali, lo Yoga e il Buddhismo, sono quelle nelle quali l’enfasi sulla meditazione è molto accentuata.
In sanscrito non esiste una unica parola per Meditazione e partendo dalle tante sfaccettature della lingua possiamo immaginare un percorso che dall’esterno porta il meditante all’interno di sé, a quello stato di pace e benessere che è il fine ultimo della meditazione.
Nel raja Yoga vengono descritte quattro diverse modalità di crescita nella meditazione che coincidono con gli ultimi degli otto passi del percorso verso la realizzazione dello stato di Unità e cioè
Meditare è facile e difficile allo stesso tempo. E’ facile quando in alcune situazioni di benessere e comunione con la natura ritroviamo il flusso naturale dell’esistenza che scorre dentro di noi: è la bellezza di fissare le fiamme di un camino acceso in una fredda sera invernale, avvolti in uno scialle di lana morbida, è la libertà di assorbire l’essenza del mare e vibrare con il respiro delle onde.
Meditare è difficile quando la mente viene assalita da pensieri tristi, dolorosi, ricorrenti, quando la routine quotidiana copre di noia e prevedibilità tutte le emozioni.
Si può imparare a meditare, ad attingere alle risorse nascoste nel pensiero ed oltre il pensiero. Le tecniche sono numerose e le soluzioni offerte rispondono alle diverse esigenze emotive e caratteriali di ognuno.
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